Frontignano è una piccola borgata della Bassa Occidentale Bresciana, a mt. 80 s.l.m. a 20 Km da Brescia, con circa 500 abitanti, è frazione del Comune di Barbariga e parrocchia autonoma. Fece parte del pago della pieve di Dello, ma più tardi Frontignano venne conteso dalla pieve di Brandico e nel Medioevo sembra abbia avuto un castello abbastanza fortificato, conteso da famiglie e fazioni. Si narra che nel 1317 Ugolino Masperoni abbia sbaragliato, dopo aspra battaglia a Dello, Barbariga e Frontignano i Ghibellini che avevano saccheggiato quelle terre.
Nel 1546, quando la famiglie dominanti erano i Masperoni, gli Avogadro del Giglio, i Feroldi e i Mazzucchelli, Frontignano giurava fedeltà a Venezia. Gli Avogadro e specialmente Ettore (nato nel 1605) e Antonio Maria (nato nel 1611) edificarono l'elegante e forte palazzotto che sorge alquanto alto sul paese, accanto alla chiesa parrocchiale. I due fratelli, infatti, nel 1641 denunciavano di avere in Frontignano "un casamento non ancora finito" e che dovette essere terminato nel 1657, data che si legge nell'architrave di una finestra. Il Palazzotto ha la facciata che guarda a sera e conserva ancora i buchi pontieri, è lambito dalla roggia Barbaresca ed a Sud presenta un bel portale, dalla elegante bugnatura. Verso un breve portico di tre arcate e nell'interno si aprono le solite belle ampie sale e la scala che porta al piano superiore è ancora al centro del fabbricato, perché al pian terreno nel corpo centrale non vi sono che due ampie sale. Il Palazzo venne venduto ai Feroldi e dopo la metà del secolo scorso con parecchi terreni all'ing. Santo Grumelli, un esperto agricoltore di Rudiano, il quale ebbe quattro figlie, una delle quali (Luigia) andò in sposa all'avvocato Luigi Beluschi Fabeni, nonno degli attuali proprietari: a mezzogiorno del palazzo si può ancora notare un complesso di case che era dei Feroldi.
La Chiesa, dedicata ai SS. Nazaro e Celso, è cinquecentesca, anche se modificata in seguito: era già consacrata nel 1565, aveva due altari all'interno ed uno all'esterno e ne aveva sostituita un’altra con lo stesso titolo, che in tale anno era già distrutta. L'abside è occupata da un bell'affresco di Lattanzio Gambara raffigurante la deposizione della croce e sul lato sinistro vi è un interessante quadro cinquecentesco raffigurante la Madonna con Bambino ed offerenti; nella navata sulla sinistra l'altare del S.S. Sacramento offre un bell’affresco raffigurante l'Ultima Cena ed un altare di marmo con una bella statua di S. Francesco dì Paola. Bello sul lato destro della navata l'altare della Madonna contornato dai Misteri del Rosario e con una statua moderna della Beata Vergine. L'economia frontignanese è stata ed è prevalentemente agricola: infatti fu noto per la fertilità dei terreni, per l'allevamento del bestiame e la bachicoltura.